L’approccio breve strategico alla terapia parte dall’assunzione di base per cui la realtà che percepiamo e con cui ci rapportiamo sia il frutto dell’interazione tra il punto di osservazione assunto, gli strumenti utilizzati e il linguaggio che usiamo per comunicare con tale realtà. Ne consegue che non esiste un’unica realtà, ma tante realtà quante sono le diverse e possibili interazioni tra soggetto e realtà (Watzlawick – Nardone, 1997).

Ognuno, cioè, “costruisce la realtà che subisce”. Ecco quindi che lavorando sulle modalità percettive del soggetto e modificando quelle disfunzionali, cambieranno anche le sue reazioni.

Conseguenza diretta di questo assunto è quindi che, nonostante i problemi e le sofferenze umane possano apparire complessi e persistere da anni, non per questo richiederanno soluzioni altrettanto lunghe e complicate.

Spesso infatti, a causa anche di classici retaggi tramandati in campo psicoterapeutico, si è soliti pensare che siano necessari interventi a lungo termine, il più delle volte immaginati come un lungo e faticoso viaggio nel proprio passato alla ricerca delle causa del problema.

Il modello breve strategico è frutto di un’esperienza di ricerca e intervento di oltre 25 anni e si differenzia completamente da tutti gli altri modelli perché rappresenta un modo rivoluzionario di riconoscere, affrontare e risolvere i problemi psicologici.

Esso è riconosciuto come il metodo d’elezione per alcune importanti psicopatologie ed ha portato alla formulazione di protocolli evoluti di terapia breve costruiti ad hoc per sbloccare particolari tipologie di persistenza proprie delle più importanti patologie psichiche e comportamentali.

Fin dal primo incontro con il paziente il modello è orientato al cambiamento: non si utilizza, infatti, una procedura classica di diagnosi  bensì una tecnica evoluta di diagnosi-intervento: il dialogo strategico, che conduce paziente e terapeuta alla scoperta congiunta di “come” funziona il problema e di come può essere risolto in tempi brevi.

L’attenzione terapeutica è focalizzata su:

  • Come la persona, e le persone intorno a lei, hanno cercato e cercano, senza alcun successo, di risolvere il problema, ovvero le tentate soluzioni che mantengono e alimentano il problema;
  • Come è possibile cambiare tale situazione problematica nella maniera più rapida ed efficace, vale a dire le strategie o gli stratagemmi che possono produrre esperienze percettivo-reattive alternative.

Dopo aver concordato con il paziente gli obiettivi della terapia si costruiscono, sulla base di questi, le strategie terapeutiche mirate ad infrangere le modalità di persistenza del problema.

Il modello è stato così costituito sulla base dei criteri di:

  • Efficacia: la capacità dell’intervento di raggiungere gli scopi prefissati, ossia l’estinzione dei disturbi presentati dal paziente;
  • Efficienza: la capacità di produrre risultati in tempi ragionevolmente brevi: una terapia deve dare esiti di miglioramenti sin dalle prime sedute e deve condurre alla soluzione del problema nell’arco di 3-6 mesi;
  • Replicabilità: la proprietà di una tecnica terapeutica di poter essere applicata a persone differenti che presentano lo stesso tipo di disturbo;
  • Predittività: per ogni singola manovra terapeutica devono essere previsti gli effetti in modo tale da correggere quelli indesiderati nel corso del processo terapeutico.
  • Trasmissibilità: la caratteristica di un modello di poter essere appreso e applicato da differenti persone.

RIASSUMENDO:

Si tratta di un intervento:


breve e focale: è orientato all’estinzione dei disturbi presentati dal paziente in tempi brevi ed in un numero ridotto di sedute agendo su cosa mantiene il problema

radicale: l’obiettivo non è la semplice risoluzione del sintomo ma un cambiamento della rappresentazione e dell’interazione disfunzionale che il paziente ha con la realtà circostante.

efficace: il cambiamento è concreto e duraturo e mira all’estinzione di eventuali ricadute nel tempo rispetto al problema presentato.


RISULTATI DI EFFICACIA E DI EFFICIENZA DELLA PSICOTERAPIA BREVE STRATEGICA

Dai risultati si evidenzia come gli esiti positivi dell’applicazione del modello si attestino sul 88% dei casi trattati, con efficacia ancora più elevata per i disturbi fobici-ossessivi dove raggiunge il 95%.

L’efficienza relativa alla completa guarigione dal disturbo (che include tre incontri di follow-up) si attesta su una media di 7 sedute per l’intero trattamento. Se invece consideriamo l’azzeramento del disturbo invalidante, ovvero lo sblocco della sintomatologia, nella totalità del campione si è realizzato entro le prime 4 sedute, ovvero a 2/3 mesi dall’inizio della terapia.


RISULTATI DI EFFICACIA DEI PROTOCOLLI DI TRATTAMENTO:

  • Disturbi fobici e ansiosi (95% dei casi)
  • Disturbi ossessivi e ossessivo-compulsivi (89% dei casi)
  • Disordini alimentari (83% dei casi)
  • Disfunzioni sessuali (91% dei casi)
  • Disturbi dell’umore (82% dei casi)
  • Disturbi dell’infanzia e dell’adolescenza (82% dei casi)
  • Disturbi legati alla dipendenza da internet (80% dei casi)
  • Presunte psicosi, disturbo borderline e di personalità (77% dei casi)

Come si può ben intendere, il fatto che le psicopatologie possano essere decisamente sofferte e persistenti da anni non significa che la terapia debba essere altrettanto sofferta e prolungata nel tempo .